La mia recensione a Puella Magi Madoka Magica, attenzione agli eventuali spoiler

« Older   Newer »
  Share  
YukiIce89
view post Posted on 11/4/2012, 21:55     +1   -1




Ecco la mia recensione, scritta dopo aver visto i 12 episodi di questa serie (l'ho pubblicata anche altrove, ma sono sempre io). Avviso che analizzo più punti della trama e dei personaggi, per cui se non avete visto tutte le puntate potrebbe essere un po' spoiler.

----------------------------------------------------------------------
Qual è il prezzo di un desiderio?

Sembra essere questa una delle domande centrali attorno a cui ruota Puella Magi Madoka Magica (Mahō shōjo Madoka Magica 魔法少女まどか☆マギカ in giapponese), serie animata di 12 episodi trasmessi in Giappone nel 2011.

In breve il plot della trama:
Madoka Kaname まどか鹿目 e Sayaka Miki さやか美樹 sono due amiche che frequentano le scuole medie, normali ragazze dalla vita spensierata e preoccupazioni legate alla loro età. Un giorno arriva nella loro classe una nuova studentessa, Homura Akemi ほむら暁美, dal carattere molto freddo e distante che subito approccia Madoka e le fa uno strano ammonimento che questa non comprende.
Quello stesso giorno nel pomeriggio, mentre Madoka e Sayaka sono in un centro commerciale, la prima si sente chiamare da qualcuno che la prega di aiutarlo, e attirata dalla voce la ragazza sale fino ai piani alti dell'edificio. Qui trova un buffo animaletto ferito, e incontra la nuova compagna Homura, abbigliata con degli abiti insoliti e atteggiamento minaccioso che fa supporre sia lei l'autrice delle ferite all'animale. Quando le cose si mettono al peggio, sopraggiunge Sayaka che con un estintore allontana Homura da Madoka, e in quel momento qualcosa nella realtà che le circonda sembra cambiare: minacciose creature da incubo, immagini oniriche, visioni distorte. Madoka e Sayaka impaurite non sanno che fare, quando sopraggiunge un'altra ragazza bionda, che usando dei fucili uccide le creature e mette fine all'apparizione misteriosa. La realtà a quel punto torna alla normalità. La ragazza, Mami Tomoe マミ巴, fronteggia poi Homura e le ingiunge di andarsene.
In seguito Mami si presenta e spiega chi è l'animale che Madoka ha aiutato: si chiama Kyūbē キュゥべえ, ed è un essere in grado di trasformare le ragazze che stipulano con lui un contratto in Ragazze magiche (Puella Magi in latino, Mahō shōjo 魔法少女 in giapponese), in cambio dell'esaudimento di un desiderio, qualunque esso sia. Mami stessa rivela di essere una Puella Magi, il cui compito è combattere le Streghe (Majo 魔女), responsabili di disastri, calamità e morti, come quella che ha generato la visione da incubo sperimentata dalle ignare Madoka e Sayaka. Si tratta di una mansione che le Puella Magi devono portare a termine per tutta la vita, anche in competizione tra loro, in quanto per ogni Strega sconfitta è prevista una ricompensa.
Kyūbē afferma di aver avvicinato Madoka e Sayaka poiché le reputa candidate a diventare nuove Puella Magi, e Mami propone loro di seguirla nel suo lavoro di caccia alle Streghe perché possano rendersi conto di a cosa andrebbero incontro se accettassero, e per dar loro il tempo di pensare quale desiderio vogliono farsi esaudire da Kyūbē in cambio. E così la storia inizia. Le due ragazze faranno la conoscenza di un mondo nuovo e inquietante, dominato dalla magia. Rivelazioni, scoperte, combattimenti e situazioni pericolose: tutto questo e molto altro aspetterà Madoka e Sayaka, in un crescendo di colpi di scena che incatenano lo spettatore e ne demoliscono una ad una tutte le certezze. Un'altra ragazza che farà in seguito la sua comparsa nella serie è Kyōko Sakura 杏子佐倉, anche lei una Puella Magi con cui interagiranno le protagoniste.

Se da questa breve spiegazione chi legge deduce che si tratti di un anime infantile, rivolto ad un target giovanissimo, dalla trama come si sono già visti numerosissimi majokko 魔女っ子 (anime di maghette) negli ultimi anni, è totalmente fuori strada.
Certo, gli elementi del genere ci sono tutti: protagoniste molto giovani che ricevono dei poteri da una creaturina dalle fattezze simpatiche e tenere, entità nemiche da combattere per il bene dell'umanità. Non mancano nemmeno gli stereotipi: ogni ragazza abbinata ad un colore (la protagonista assoluta di solito legata al rosa, l'amica maschiaccio al blu, la ribelle al rosso, l'antagonista dal viola, e così via), le loro personalità affrontate in maniera superficiale e distinte da pochi tratti essenziali (protagonista ingenua, dolce e un po' sciocca, amica amante degli sport e carattere duro, ribelle dal comportamento esagerato e reazioni violente, ragazza più grande dal carattere materno e placido, antagonista gelida e scostante, ecc). Tuttavia ci sono delle sostanziali differenze nel modo in cui questi elementi vengono elaborati e usati nella storia.

Innanzitutto la prima differenza, che può sfuggire ad una visione meno attenta: la natura del patto stretto con Kyūbē. Non si tratta, da parte di Kyūbē, di una concessione di poteri pura e semplice, o di una loro acquisizione da parte della ragazza per cause eccezionali (ad es. il fatto di essere “prescelta” da qualcuno a ricevere quei poteri). Come viene esplicitamente detto nella storia, le ragazze stringono un contratto. I contratti hanno regole ben precise e vincoli da rispettare, e scegliere se sottoscriverlo o meno comporta già una maturità maggiore del solo ricevimento di poteri magici “in dono”. Un contratto prevede che entrambe le parti ottengano un qualche beneficio dalla stipula: le ragazze allora possono veder esaudito un loro desiderio, uno soltanto, senza tuttavia limitazioni alla sua tipologia. E in cambio del desiderio, si impegnano formalmente nella lotta alle Streghe, venendo dotate di poteri magici grazie ad una Soul Gem (Souru Jemu ソウルジェム), cristallo a forma di uovo che nella vita quotidiana diventa un semplice anello, con cui le ragazze si trasformano e possono rintracciare le Streghe.
Un contratto molto favorevole no? Non solo si può veder realizzato un desiderio, anche impossibile, ma si acquisiscono capacità speciali da favola! Certo, c'è il dovere di combattere vita natural durante le malvagie Streghe, ma non dà l'idea di essere un'incombenza così gravosa o rischiosa. Ma quale beneficio ne ricava Kyūbē, se come prevede la natura dei contratti, anche lui deve ottenerne? Quale vantaggio rappresenta per lui, il fatto che le Puella Magi combattano le Streghe? E dunque chi è Kyūbē? Qual è il suo scopo nel proporre questi contratti? Davvero non c'è nient'altro dietro all'atto della stipula? Le domande non affiorano subito alla mente, abituati a pensare ai majokko tradizionali, tuttavia scoprirne le risposte diventerà cruciale nel corso della serie.

Altra differenza: la natura delle Streghe. Dalle spiegazioni si intuisce che si tratti di creature maligne, che agiscono sugli esseri umani tramite i Baci di Strega (Majo no kuchizuke 魔女の口づけ). Essi appaiono sulle vittime come dei marchi, e le manovrano spingendole al suicidio, all'omicidio o causando loro malattie di vario tipo. Le Streghe non sono visibili agli occhi degli esseri umani comuni: si celano in dimensioni altre rispetto alla realtà, ed è entrandovi che le Puella Magi devono scovarle e ucciderle. Non ci sono solo le Streghe, ma anche i loro Famigli, esseri che se lasciati a se stessi possono evolvere fino a diventare Streghe a loro volta e causare danni. Ma come nascono le Streghe? Da dove arrivano? La risposta è meno scontata di quanto si pensi.

E ancora: il fatto che per ogni Strega sconfitta sia prevista una qualche ricompensa per la Puella Magi. Essa però non si ottiene sempre, ma solo in alcuni casi ben precisi, cioè quando si sconfigge una Strega pienamente matura e risvegliata, e non invece un semplice Famiglio. La ricompensa si scopre essere d'importanza vitale per le Puella Magi, e appropriarsene mette le varie ragazze una contro l'altra. Non esistono coalizioni contro il comune nemico, ma occorre stare attente anche alle compagne per non farsela soffiare. Ma di cosa si tratta in concreto? Quando una Strega viene sconfitta, rilascia un cosiddetto Grief Seed (Gurīfu Shīdo グリーフシード), con cui è possibile purificare la propria Soul Gem. Infatti usare la magia contamina in qualche modo il gioiello, ed è necessario purificarlo per ripristinare i poteri consumati.
Il fatto che si ottenga il Grief Seed solo da una Strega matura, non è fine a se stesso. Se ne possono trarre due conclusioni: sconfiggere un Famiglio consuma potere magico e non porta vantaggi alla Puella Magi, e non purificare la propria Soul Gem ha una qualche conseguenza spiacevole.
La prima deduzione comporta una decisione cruciale per le Puella Magi: lasciar perdere i Famigli nonostante causino calamità nel mondo, così che possano evolversi in Streghe e solo a quel punto dar loro la caccia, o pensare prima all'incolumità degli esseri umani e combatterli ugualmente. Cosa prevale allora? Il vantaggio personale a discapito del bene dell'umanità o la salvezza degli altri a discapito della mancata purificazione della Soul Gem? Non tutte le Puella Magi a tal proposito hanno la stessa opinione, e ciò darà vita a scontri per accaparrarsi le “prede”. Chi guarda viene messo nella posizione di chiedersi per cosa opterebbe al loro posto, e quindi a mettere in dubbio la propria scala di valori.
Per quello che riguarda invece la seconda deduzione, la verità che vi si cela dietro risulterà inaspettata e scioccante. Essa avrà effetti non secondari sulla vita, i pensieri, la stessa psiche delle protagoniste, e sulla trama.

Ulteriore differenza, è la natura dei desideri. Si può chiedere qualunque cosa, anche un miracolo, e nel diventare Puella Magi il desiderio che si esprime sigla il contratto e sancisce l'impegno assunto. Occorre perciò ponderare a fondo la questione, scegliere con oculatezza ciò che si vuole Kyūbē realizzi. Quale desiderio si può esprimere, per cui consacrare la propria vita alla lotta? Diventa subito chiaro che non si può chiedere con leggerezza, contando che poi per ciò che si è chiesto si impegna la propria vita. Per che cosa vale la pena sacrificare un'esistenza spensierata e dedicarsi a uccidere le Streghe? Cosa può essere così importante da gettare via il proprio futuro e le prospettive di una vita normale? Ognuna dovrà trovare il proprio desiderio più grande, l'unico per il quale un tale prezzo potrebbe essere adeguato, e ovviamente ciascuna farà una scelta diversa. Chi chiede per se stessa, chi per il bene di qualcun altro, chi qualcosa di piccolo e, forse poco ambizioso, e chi qualcosa di quasi impossibile. C'è inoltre chi può effettivamente scegliere, e chi no.
Assistere a tutto ciò fa riflettere lo spettatore anche su cosa, al loro posto, potrebbe chiedere accettando di rinunciare alla propria vita di sempre.
Inoltre sembra che il desiderio espresso determini poi anche i poteri da Puella Magi che la ragazza otterrà, e questo avrà un certo peso nel decretare la scelta da fare.

Tutti questi fattori insieme, contribuiscono a creare un'atmosfera piuttosto cupa e pessimistica alla storia. Non c'è spazio per i sentimenti positivi, per la speranza di un lieto fine, e nel visionare la serie ce ne si rende conto molto presto. La storia inizia in maniera tranquilla e pacata, come un majokko qualunque, ma non passa molto tempo prima che gli eventi prendano una piega inquietante e drammatica.
Il character design è funzionale a questo scopo: ingannati dalle apparenze delicate, dai colori a pastello, dai disegni morbidi e dolci, si sottovaluta la portata dell'opera. E quando questa rivela la sua vera essenza, ne si resta interdetti, straniati. I disegni paffuti stridono paurosamente con la vena disturbante e alquanto grottesca di certi punti della storia. Il contrasto è fortemente voluto, per enfatizzare l'effetto che produce sullo spettatore. Taluni affermano che invece lo scopo di questo design è proprio quello opposto, ossia smorzare la carica di crudeltà della storia, ma sono opinioni. Io credo invece sia stato appositamente pensato per sconvolgere chi guarda, esattamente come lo stile scelto per le Streghe e ciò che le riguarda.
Le dimensioni delle Streghe infatti sono rese con un'animazione molto grezza e bidimensionale, con colori vividi e disegni caotici. In questi mondi paralleli appaiono di tanto in tanto anche misteriosi simboli, di cui si ignora il significato. La sensazione che suscitano è quella di incubi angoscianti da cui è impossibile uscire, di immagini partorite da una mente squilibrata in cui è facile perdersi. Il contrasto con i disegni molto precisi e quasi asettici dell'ambientazione reale, e con i visi e corpi dei personaggi, è enorme.

Il ritmo della narrazione è molto veloce, data la brevità della serie. A conti fatti forse è anche troppo veloce, molti dettagli sono appena accennati e non trattati in maniera accurata (ad es. il passato di Mami o il passato di Sayaka e il suo legame con Kyōsuke Kamijō 恭介上條, violinista ricoverato in ospedale a seguito di un incidente, e visitato spesso dalla ragazza). I colpi di scena si susseguono uno dopo l'altro, senza dare respiro allo spettatore. Nel caso si guardino gli episodi tutti di fila, l'effetto è più evidente: si è continuamente in ansia nell'attesa di sapere cos'altro succederà dopo l'ultima rivelazione, in un crescendo di aspettativa e inquietudine.
La brevità purtroppo sacrifica anche le puntate finali, dove le ultime verità e l'epilogo degli eventi hanno uno svolgimento accelerato e forse troppo enfatizzato. Qualche episodio in più avrebbe giovato, per spiegare con maggior cura quanto accade. L'eccessiva velocità e la necessità di concludere tutto in fretta hanno spinto gli autori a calcare molto la mano nel finale, che risulta troppo “epico” nella sua risoluzione, rispetto agli episodi che lo precedono. Sembra una sorta di “punto di rottura” con tutto ciò che è avvenuto fino a quel momento, ma per quanto possa essere stato intenzionale, avrebbe meritato approfondimento maggiore.

I personaggi non sono molto approfonditi nella psicologia, tranne forse Homura, l'unica per la quale si assiste ad un flashback in grado di spiegarne chiaramente le ragioni e il comportamento.
La sua evoluzione è diametralmente opposta a quella di Madoka, ma sta a chi guarda capire in che modo.
Madoka stessa, pur essendo inequivocabilmente la protagonista, si dimostra la personalità più debole di tutte, e per quasi tutto l'anime agisce poco o nulla. Del resto forse è anche comprensibile: è una ragazza che non ha mai conosciuto eventi negativi nella propria vita, consapevole della propria mediocrità e con un intimo desiderio di essere d'aiuto agli altri, desiderio che tuttavia non riesce a concretizzare come vorrebbe. Trascinata in eventi più grandi di lei, si fa bloccare da dubbi e paure che aumentano mano a mano che scopre cosa si cela dietro la realtà delle Puella Magi, e a discapito delle sue buone intenzioni non riesce a fornire molto supporto alle altre ragazze. Seppur non vi abbia parte attiva, le vicende però ruotano tutte intorno a lei, e solo nel finale trova la risoluzione necessaria a prendere in mano la situazione e con le proprie scelte riuscire a risolverla. Diversi detrattori di questo anime criticano proprio questa sua “mancanza di spina dorsale” per la maggior parte del tempo, che poi di colpo si ribalta con una decisione a sorpresa in grado di sistemare ogni cosa.

Il comparto sonoro è molto curato: le voci si adattano perfettamente alle personalità dei personaggi e riescono a trasmettere in maniera efficace le emozioni che provano. Anche la doppiatrice di Kyūbē, riesce ad essere sufficientemente neutra e impersonale come il personaggio richiede.
Le musiche in sottofondo sono curate da Yuki Kajiura, famosa compositrice giapponese che ha curato le soundtracks anche di altre serie animate. I titoli delle musiche sono tutti in latino, per rispettare l'atmosfera dell'opera.
La sigla iniziale, Connect (Konekuto コネクト) è eseguita dal gruppo ClariS; la sigla finale, Magia, con testo e arrangiamento di Yuki Kajiura, è eseguita dal gruppo Kalafina.
La opening ha un tenore più allegro e spensierato, rispetto alla ending che invece risulta essere più cupa e dark: la contrapposizione è probabilmente voluta. La prima sigla infatti trae in inganno sulla natura della serie, mentre la seconda ne rivela il tono autentico.

I simboli che fanno la loro comparsa nei mondi delle Streghe, si sono rivelati essere delle rune, appositamente create per l'anime dal designer Inu Curry. La chiave per decifrarle è l'opera da cui Puella Magi Madoka Magica trae ispirazione: “Faust” di Johann Wolfgang von Goethe. Si tratta di un poema drammatico (per teatro) che Goethe ha continuato a rielaborare nel corso della vita, considerato dai più il suo lavoro maggiore. La stessa casa di produzione di Madoka Magica ha confermato essere stato “Faust” la fonte primaria di ispirazione del loro lavoro. I fan che sono riusciti a decifrare le rune hanno scoperto che in esse si celano citazioni del capolavoro di Goethe in tedesco. E non sono tutti qui gli unici riferimenti.
Durante il primo episodio, appare nei primi istanti la scritta (in rune) “Prolog im Himmel”, il nome del prologo del Faust. Successivamente si assiste ad un dialogo tra Kyūbē e Madoka, mentre Homura combatte: si può riscontrare un parallelo col dialogo tra Mefistofele e Dio a proposito di Faust presente nel poema. L'interpretazione su quale personaggio rivesta il ruolo di Mefistofele, Dio e Faust, non è univoca, ne esistono di diverse e tutte valide.
Un'altra citazione al Faust è la Notte di Valpurga (Walpurgisnacht in tedesco), credenza popolare germanica. Si tratta di una notte in cui si ritiene le streghe diano vita ad una sorta di festival e attendano l'arrivo della primavera. Una scena del "Faust" si intitola proprio “Walpurgisnacht”, e in Madoka Magica viene così nominata una Strega potentissima che non necessita di celare la propria presenza dietro una barriera dimensionale e può radere al suolo una città.
Una terza citazione è il brano “Ave Maria” suonato da Kyōsuke Kamijō, composto da Charles-François Gounod, musicista francese noto, tra i suoi lavori, anche per il suo dramma lirico a ispirato al "Faust" di Goethe, dall'omonimo titolo.
Molte altre sono le citazioni e i riferimenti presenti nell'anime. Per un'analisi esaustiva rimando a questo link: Madoka Magica and Faust (eng). Per le rune e la loro traduzione, ecco dove consultarle: Deciphering the runes (eng).

Piccola curiosità sui nomi delle protagoniste: i cognomi di ciascuna possono essere a loro volta nomi propri in giapponese. Kaname è un nome che può essere sia maschile che femminile, Miki, Akemi, Tomoe e Sakura sono nomi femminili. Inoltre i nomi di Madoka, Sayaka, Homura sono scritti in caratteri fonetici hiragana e Mami è scritto in caratteri katakana: ciò li rende privi di un significato intrinseco. Solamente il nome di Kyōko risulta scritto in kanji, con dunque un significato preciso (“albicocca”, leggendo i caratteri del suo nome come “Anzu”).
(Si ringrazia l'utente Mami Tomoe per aver evidenziato questa curiosità)

In definitiva pur essendo una serie animata di soli 12 episodi, si tratta di un'opera di rilievo nel panorama dei majokko, che spicca per tematiche e profondità della trama. Nonostante le diverse pecche che possiede (brevità, poco approfondimento, protagonista inutile, finale eccessivamente enfatizzato), merita di essere guardato. Offre interessanti spunti di riflessione allo spettatore, e ha il pregio di spingerlo a cercare i vari indizi sull'opera cui si ispira, e magari arrivare a leggerla. Per chi desiderasse avvicinarsi al Faust di Goethe, è possibile trovare online l'e-book gratuito, in formato .pdf: Faust di Goethe (ita).
A chi cerca un anime fuori dagli schemi, e non qualcosa di leggero da guardare per riempire un pomeriggio di noia, a chi ama le majokko e cerca qualcosa di diverso dalle solite trame già viste, la visione è caldamente consigliata.
 
Top
!šhuuki
view post Posted on 11/4/2012, 23:35     +1   -1




Oddio ti amo. Sapevo dei mille riferimenti al Faust di Goethe e questo ha aumentato ancor di più la mia voglia di leggerlo, solo che fino a ora ho trovato solo edizioni "mattone" e decisamente troppo costose! Quindi per risparmiare volevo vedere se lo trovavo online in .pdf, ma nulla... e invece eccolo quaaa ** grazie!
 
Top
YukiIce89
view post Posted on 12/4/2012, 00:42     +1   +1   -1




Di nulla, figurati ^^ Sto leggendomelo anch'io poco alla volta, non è proprio facile essendo un testo per teatro.
 
Top
Madoka Kaname
view post Posted on 12/4/2012, 11:21     +1   -1




Gran bella recensione, grazie ^^

==DISCUSSIONE IMPORTANTE==
 
Top
YukiIce89
view post Posted on 12/4/2012, 16:42     +1   -1




Grazie a te di renderla importante *-*
 
Top
YuKanda[DGMLovers]
view post Posted on 18/7/2012, 13:35     +1   -1




a035 accidentaccio che recensione lunga (e fantastica)
 
Top
madoka3
view post Posted on 19/9/2013, 20:37     +1   -1




io ho letto i 3 fumetti... ho letto anche quelli di orino magica... non ve li consiglio se vi piace madoka (tipo me) :nono: nono non mi è piaciuta quella serie... ma Madoka magica... la ADORO!!!!
CIAO DALLA FAN NUMERO 1 DI MADOKA MAGICA: madoka3
 
Top
6 replies since 11/4/2012, 21:55   951 views
  Share