Cos'è la felicità?

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Goga †
view post Posted on 27/2/2012, 21:45     +1   -1




Cos'è secondo voi? O ancora, cosa significa essere felici?

Intanto vi intrattengo :3
Il termine felicità ha assunto nel tempo diverse accezioni; partiamo dunque dalle origini.

I greci indicavano con il termine eudaimonìa il termine felicità , da eu=bene e daìmon=divinità, destino o genio individuale. Perciò l'uomo eudàimon è colui che ha ricevuto in sorte un buon demone e di conseguenza ha un buon destino; ricordiamo inoltre che questo termine ha la radice del verbo dàiomai che significa distribuire, e proprio gli dei distribuiscono agli uomini il loro destino.
Date queste premesse, la felicità è un bene che sfugge all'uomo, che esso non può controllare in quanto ha origine da una volontà superiore.
Per questo motivo il termine felicità come lo intendiamo noi non può essere associato direttamente al termine greco, che indica una condizione oggettiva.
Altre sfumature si hanno nei termini eutychìa, che indica soltanto la buona sorte, e òlbos, che intende la felicità come un qualcosa legato alla prosperità materiale e alla ricchezza.
In alcuni versi di Euripide si nota la differenza di significato tra i vari termini:
CITAZIONE

"Dei mortali nessun uomo è felice (eudàimon); se gli giunge prosperità (òlbos), uno potrebbe esser più fortunato (eutychès) di un altro, non certo felice (eudàimon)".

[Medea 1228-1230]

In latino abbiamo invece i termini felix e felicitas.
Il significato originario di felix doveva essere "che dà latte" e per questo anche felicitas è usato nel senso di prosperità o successo. E' solo con Seneca e Cicerone che questo termine assume il significato italiano di felicità.
Esiste inoltre il termine beatus; tra i diversi significati ricordiamo quello più importante di "colmato di beni", dunque ricco, da cui derivano il senso morale di fortunato e felice.

Passiamo ora al presente: in italiano la parola felicità si riferisce soprattutto alla sfera psicologica, alla condizione di appagamento di chi è soddisfatto e prova piacere. In questo senso il termine ha assunto una sfumatura soggettiva , contrariamente alla controparte greca che indica invece una condizione oggettiva dell'individuo.
 
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Madoka Kaname
view post Posted on 28/2/2012, 14:04     +2   +1   -1




Può venir fuori una gran bella discussione da un topic del genere, complimenti ^^
Ora rispondiamo...
*attimo di raccoglimento*

La felicità è secondo me una condizione effimera che costa fatica; senza la fatica si avrà solo uno stato di stasi in cui l'essere umano galleggia nel vuoto sensoriale o peggio soffre.

Per spiegarvi questa cosa parto dal principio che mi ha ispirata nelle mie riflessioni (sì, perchè io passo molto tempo a filosofeggiare con me stessa XD). C'è stato un periodo in cui ero completamente d'accorto con l'idea di Schopenhauer secondo cui "la vita è come un pendolo che oscilla incessantemente fra noia e dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e gioia". Anche ora la penso così ma ho una visione d'insieme leggermente più positiva e reinterpretata del concetto (intanto lui vedeva il tutto negativamente anche la gioia, in quanto dovuta all'appagamento dei desideri, al liberarsi di essi, umani che una volta soddisfatti venivano sostituiti da altri), forse perchè ultimamente ho avuto occasione di lavorare di più sui miei desideri ed ho avuto accanto persone che mi hanno aiutata ad arrivare dove volevo...

Riassumendo righe e righe di concetto la mia elaborazione è più o meno questa (spero si capisca lo stesso, non volevo fare un post lungo 7 pagine di word XD):

La felicità è conseguenza della realizzazione di un desiderio. I desideri sono molteplici e ogni giorno nell'animo se ne accavallano di nuovi che spesso ci fanno anche soffrire. Da questo non si scappa, quindi qual'è il modo migliore di evitare la sofferenza (o anche la noia come la intendeva Shop se volete)? Cercare di realizzare se stessi e i propri obiettivi. La vita mi ha insegnato che stando fermi la felicità non arriva, la vita non regala nulla, quindi l'unico modo di realizzarsi è metterci tutta l'energia possibile. Secondo me questa cosa è un vero e proprio lavoro...ogni tanto mi pesa, ma il traguardo che ogni volta raggiungo mi dona un senso di completezza straordinario, in cui non desidero altro se non quello che già ho e fondamentalmente non sono tormentata da nulla (la sensazione appunto della felicità).
 
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Goga †
view post Posted on 28/2/2012, 18:34     +1   -1




Pensiero interessante ^^

A me invece piace distinguere tra felicità e contentezza.
Non posso dire come si diventi felici o cosa sia di preciso la felicità, però per me non è qualcosa di temporaneo, anzi. Paradossalmente si può continuare a essere felici nella tristezza, dove però non si è contenti. La contentezza è uno stato d'animo dovuto a diversi fattori ma non è duraturo; si pensi a quando si è con gli amici, quando facciamo qualcosa che ci piace ma all'improvviso ci piomba addosso una notizia negativa che ci demoralizza. Tuttavia se si ha capito cosa davvero ci renderebbe felici nella vita, questo momento di tristezza non attacca questa sensazione di felicità.
Non so se mi sono spiegata, ho scritto di fretta XD
Inoltre aggiungo che per ognuno la felicità è data da qualcosa di diverso, che però è difficile trovare.

Piccola curiosità: nella costituzione degli USA è presente il diritto alla felicità ^^
 
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Goga †
view post Posted on 29/2/2012, 18:28     +1   -1




Aggiornamento filosofico ù.ù

Uno dei primi a parlare di felicità è Talete che reputava felice chi è sano di corpo, ricco di risorse spirituali, ben educato di natura; Talete ci fornisce un significato duplice della felicità, in quanto essa raccoglie sia gli aspetti materiali della salute fisica sia quelli spirituali.
Eraclito invece rompe questo dualismo: "Se la felicità consistesse nei piaceri corporei, allora dovremmo chiamare felici i buoi, quando trovano da mangiare". Di conseguenza nega l'aspetto dell'appagamento fisico della felicità, limitandola a un piacere spirituale.
Una posizione analoga è quella assunta da Democrito, che ritiene che felicità e infelicità sono proprie dell'anima e ,ancora, che la felicità non sta nel possesso di bestiame e neppure nell'oro: è l'anima la dimora della nostra sorte.
Qualcosa di simile ci viene proposto da Socrate, il quale afferma che la felicità non consiste nel potere o nel possesso, piuttosto dallo stato d'animo e nel modo con cui si decide di essere uomo. Solo chi è onesto e buono è felice, al contrario, chi è ingiusto e malvagio è infelice.
Platone ci testimonia che Socrate era un uomo felice:
CITAZIONE
"Pur al pensiero che mi trovavo di fronte alla morte di un uomo a cui ero affezionato, non mi entrò nell'animo alcun sentimento di pietà, giacchè si vedeva che Socrate era un uomo felice"

E sempre Platone cerca di definire il concetto di felicità. Platone mette in rapporto felicità e giustizia all'interno dello Stato per arrivare al mito di Er, giungendo alla conclusione che la promessa per l'uomo giusto non solo di un riconoscimento umano, ma anche della felicità ultraterrena, poteva promuovere la giustizia degli uomini, ancora più del loro desiderio di gloria o delle leggi.

In seguito Aristotele afferma che la vera felicità è quella della vita contemplativa.
Egli ritiene che l'attività della parte razionale dell'anima sia piacevole in se stessa e di conseguenza che la felicità non sia disgiunta dal piacere o dal possesso di alcuni beni esteriori, anzi una felicità che non sia legata al piacere è disumana.
 
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Madoka Kaname
view post Posted on 4/3/2012, 15:02     +1   -1




Hai una bella visione di quest'argomento, e le notizie che posti sono davvero interessanti ^^
CITAZIONE (Goga † @ 28/2/2012, 18:34) 
Piccola curiosità: nella costituzione degli USA è presente il diritto alla felicità ^^

Che poi, mettere una cosa così soggettiva in un documento costituzionale non so quanto produttivo possa essere. Io già mi immagino gli avvocati che fanno scempio di questo principio per vincere le cause... :dead:
 
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Goga †
view post Posted on 4/3/2012, 18:13     +1   -1




XD
Più che altro è interessante, perchè significa che tutti hanno diritto ad essere felici...Ma non penso che sia qualcosa di effettivamente giuridico XD
Tra l'altro, perdonatemi ma non ricordo in che Paese T_T (magari proprio l'Italia ç.ç), uno Stato aveva proposto un'alternativa al PIL, quindi niente ricchezza della nazione riferita ad ambiti economici, ovvero misurare la ricchezza in base alla felicità degli abitanti.
 
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Goga †
view post Posted on 29/4/2012, 19:57     +1   -1




Uppo u.u
Ho bisogno di opinioni ç_____ç Devo scrivere la tesina, e questo è l'argomento T____T
 
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6 replies since 27/2/2012, 21:45   277 views
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